Inconscio collettivo e archetipi. Una dimensione psicologica nello studio sociologico delle organizzazioni

K. Lewin, in un passaggio del suo libro La teoria, la ricerca, l'intervento, spiega come, secondo il suo parere, la psicologia debba rivendicare con forza l'utilizzo di concetti e terminologie confacenti a tale ambito di studi, sia quando interviene nel suo peculiare campo di studio sia quando questa voglia esplorare campi affini, come ad esempio, quello sociologico. Nel libro di G. Bonazzi, Come studiare le organizzazioni, vengono riportate alcune delle teorie espresse in tale ramo della sociologia. Alcune di queste, le più recenti, hanno come proprio oggetto di studio aspetti che interessano maggiormente la parte soggettiva dello studio organizzativo: vengono definiti morbidi (soft), in contrasto con quelli hard (duri), proprio perché puntando ad una dimensione più introspettiva dell'individuo e del rapporto che ne viene con l'organizzazione. L'intento è quello di aprire un’ulteriore finestra di riflessione, o quanto meno, prendere spunto da quanto ha detto Lewin, in merito alla possibilità di un approccio sociologico che tenga anche conto della dimensione psicologia, mantenendone i termini e integrandone i concetti. Da tale spunto inizia questa breve riflessione che cerca di tenere insieme concetti psicologici e sociologici cercando, laddove risulta possibile, di integrarne gli aspetti. C. G. Jung è uno dei protagonisti della riflessione in merito, con il suo concetto di inconscio collettivo e di archetipo. Nello spiegare questi due concetti, spesso perfino apparentemente sovrapponibili, verranno citate comparazioni che altri studiosi hanno fatto nei riguardi di questi – anche da campi non proprio affini –, nonché le sue dirette spiegazioni. Dato che anche Jung ha orbitato attorno alla psicologia della Gestalt, di cui Lewin fu grande esponente, oltre che esporre alcuni concetti di quest'ultimo, vi sarà un confronto tra il pensiero dei due autori. Infine, in merito allo studio sociologico delle organizzazioni, viene esposta la teoria espressa da E. Schein, ovvero, un approccio soft che si concentra sullo studio della cultura nelle organizzazioni e che lui chiama cultura organizzativa; lo scopo è cercare di aprire una riflessione che tenga conto della dimensione psicologica nell'analisi di tali fenomeni sociali, richiamandone i concetti.

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