Geoingegneria: dal passato al presente

Ci sono temi dai quali i media si tengono rigorosamente alla larga. Troppo scomodo anche solo parlarne, troppo complicato verificare i fatti, troppo alti gli interessi che rischiano di essere disturbati. In questa categoria di argomenti intoccabili, un posto d’onore lo merita il tema della geoingegneria.

Continua a leggereGeoingegneria: dal passato al presente

Italia: il governo preleverà 35,3 miliardi di euro dalle bollette dei cittadini

La Commissione europea ha dato il suo parere positivo alla misura italiana in sostegno alla produzione di energia pulita, per totale di 4.590 MW. Secondo l’esecutivo europeo, che ha valutato lo strumento ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, sostiene che questo contribuirà al conseguimento degli obiettivi strategici dell’UE relativi al Green Deal, aiutando al contempo a porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e ad accelerare la transizione verde. La misura, che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2028, sarà finanziata mediante un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finali, per un importo massimo di 35,3 miliardi di euro. Il regime sosterrà la costruzione di nuove centrali utilizzando tecnologie relative all’energia geotermica, l’energia eolica offshore (galleggiante o fissa), l’energia solare termodinamica, l’energia solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine, oltre al biogas e alla biomassa. Qui non si mette in dubbio la necessità di allargare il parco energetico da fonti rinnovabili quanto piuttosto i modi e i metodi utilizzati che, anziché andare verso la decentralizzazione energetica, quindi anche del potere, continua ad alimentare l'accentramento, la diseguaglianza e tutto quanto fin ora sperimentato sotto l'egida dell'ordine capitalista.

Continua a leggereItalia: il governo preleverà 35,3 miliardi di euro dalle bollette dei cittadini

La funzione della repressione all’interno dell’ordine neoliberista

Con l’avvento dell’epoca moderna e dell’affermarsi del capitalismo come sistema economico dominante capace di plasmare i rapporti sociali e politici dei popoli, il povero è sempre stato visto con senso di disgusto e di colpevolizzazione della sua condizione. Nella società moderna, basata sulla produzione di valore attraverso lo sfruttamento del lavoro salariato, il povero, disoccupato, era colpevole della sua povertà e del suo disagio sociale, così come dei suoi vizi che lo mantenevano in tale situazione. Darwinismo sociale ed eugenetica hanno giustificato lo stato delle cose come un qualcosa che dipendesse da caratteristiche biologiche e/o sociali che permettevano solo ai “migliori”, a quelli “superiori”, di dominare la piramide sociale e di poter disporre delle masse in base al loro credo suprematista. Quest’ideologia non ha fatto altro che aumentare la colpevolizzazione di coloro che erano ritenuti “inferiori”, “indesiderati”, da dover espellere, controllare, reprime ed eliminare. Di pari passo, tutti questi soggetti, nel corso del tempo, comprendendo di volta in volta categorie diverse di persone, sono stati criminalizzati solo per il fatto di esistere. Oggigiorno, nell’epoca del neoliberismo, la criminalizzazione della povertà e del dissenso sono la prerogativa dello “Stato minimo”, spogliato di ogni sua funzione sociale e collettiva, dal welfare alle varie politiche sociali. Punire i poveri, punire coloro che sono posti ai margini della società, punire chi è costretto a fuggire, punire chi dissente.

Continua a leggereLa funzione della repressione all’interno dell’ordine neoliberista