Si riaccende il conflitto in Siria. È solo un caso?
Quasi inaspettatamente si è riacceso il conflitto in Siria. Il 27 novembre, l’organizzazione islamista antigovernativa Hayat Tahir Al-Sham (HTS), ascrivibile all’eterogeneo gruppo di “ribelli” siriani in cui sono confluite le sigle del terrorismo islamico, tra cui l’ISIS, insieme al così detto dall'Esercito Nazionale Siriano (SNA), ha sferrato diversi attacchi su diverse città siriane, compresa Aleppo, conquistando vaste aree di territorio. L’esercito siriano regolare registra una certa difficoltà nel respingere gli attacchi e il supporto russo sembra essere del tutto essenziale per cercare di resistere e riconquistare zone occupate. Alquanto interessante la coincidenza dell’inizio dell’offensiva e del riacuirsi del conflitto siriano proprio nello stesso giorno in cui Israele e Libano firmano un cessate il fuoco temporaneo della durata di 60 giorni, seppur evidentemente del tutto fragile. È più che evidente che il fronte siriano sia da comprendersi nel conflitto più ampio che va in scena nel Medio Oriente così come in quello ancor più grande, che a più riprese e da varie importanti personalità, è stato definito “Terza Guerra Mondiale a pezzi”, in cui sono contrapposti NATO e Russia come anche altri paesi parte dell’accordo BRICS.