Donald Trump non è il Presidente della pace che molti credono
Donald Trump non si è ancora insediato alla Casa Bianca e sta già mettendo tutti gli ingredienti del conflitto nella ricetta della sua nuova presidenza, tra minacce di sanzione, dazi e annessioni territoriali. Chi pensava che Trump fosse il Presidente della pace si sbagliava di grosso. Trump, come qualunque altro presidente degli Stati Uniti, di qualsiasi partito sia, è il capo di un impero e come tale si deve co portare. Specie adesso che gli USA sono in declino, la cui egemonia è messa in pericolo dall’emergere e l’affermarsi di nuove potenze globali, Cina su tutti. Dopo la minaccia di imporre dazi al Canada e al Messico, nell’ultima settimana Trump ha suggerito al Canada di diventare il 51° Stato degli USA; poi ha rivendicato la proprietà statunitense del Canale di Panama e dichiarato che la Groenlandia dovrebbe essere parte degli Stati Uniti. Recentemente ha chiesto ai Paesi della NATO di arrivare a spendere il 5% del proprio PIL per rafforzare l’alleanza, mentre prima l’asticella da lui posta era il 2%. Queste sparate di Donald Trump arrivano dopo aver annunciato di voler imporre dazi alla Cina così come alle merci europee, i di voler imporre sanzioni a tutti coloro che non si abbasseranno al volere statunitense, in continuità con quanto avvenuto negli ultimi vent’anni di strumenti sanzionatori utilizzati come armi economiche contro i Paesi restii alle strategie e gli interessi di Washington